Eremo di Croce Santa
Dalla S.P. 27 Modica - Rosolini raggiungiamo una traversa alla nostra destra che ci conduce all'Eremo di Croce Santa (con il relativo cartello di indicazione) tramite una piccola cava iblea nota come la "Cava Santa" (ma il cui nome ufficiale è "Cava Cansisina"), che si immette poi nel cuore della Cava Lazzaro, in cui è collocato l'eremo rupestre (accanto al quale sorge un punto di ristoro utile per chi ha intenzione di visitare la Cava Lazzaro). Presso questa cava possiamo ammirare dalla stradina (asfaltata) numerose grotte rupestri poste nelle adiacenti pareti rocciose, si tratterebbe di piccoli insediamenti rupestri di epoca bizantina, utilizzati in passato (in epoca neolitico - sicula) come Necropoli, circondati da una lussureggiante vegetazione di tipo ibleo. In questa cava vi è anche l'antico Acquedotto Cansisina di fattura romana, ma restaurato più volte durante i secoli successivi (per saperne di più sulla Cava Santa e il suo acquedotto visitate i link nella pagina precedente).
Arrivati allo spiazzale possiamo quindi visitare l'Eremo di Croce Santa, che è sicuramente uno dei più interessanti complessi rupestri di epoca bizantina della Sicilia sud orientale.
L'Eremo di Croce Santa è stato sede di un'importante miracolo, il ritrovamento della cosiddetta "Croce Santa di Rosolini" (che da nome al piccolo eremo rupestre) avvenuto nel lontano 1 Maggio del 1533. Un pastore che pascolava lì il suo gregge, perse uno dei suoi buoi. Dopo averlo cercato per un'intera giornata lo trovò in prossimità di queste grotte. La cosa strana era che il bue era "inginocchiato" davanti ad una grossa Croce di oro. Il contadino chiamò tutti i suoi compaesani per avvertirli del miracolo, nel frattempo accorsero numerosi infermi. Questi ultimi toccando la Croce guarirono dei loro mali. Il Vescovo di Siracusa di allora, accertatosi dei miracoli, diede ordine di venerare liberamente la "Croce Santa" e di trasformare quel complesso rupestre in un Santuario. Passati due secoli, le autorità cittadine decisero di trasportare la Croce nella vecchia Chiesa del Crocifisso. Oggi la "Croce Santa" è conservata nell'attuale Chiesa del Crocifisso e i festeggiamenti che ricordano il ritrovamento di essa si tengono il Primo Maggio di ogni anno.
L'Eremo è formato da quattro caverne (o chiese) scavate nella roccia da agenti carsici. Esse sono state rese instabili da numerosi terremoti susseguitisi nei secoli (ora le pareti delle caverne sono state restaurate e consolidate).
La prima caverna era una Catacomba bizantina (ormai crollata) adibita anche ad Oratorio Rupestre, in cui possiamo ammirare quel che resta del piccolo Abside circolare e parte dell'Altare. La seconda chiesa è interamente inglobata dentro una caverna: vi sono resti di pareti e di pilastri che sostenevano la volta della grotta. La terza chiesa è quella principale dell'Eremo anticamente consacrata a "San Teodoro". Essa è costituita da una piccola costruzione in muratura che ingloba la chiesetta rupestre. L'entrata della cappelletta è sormontata da un piccolo archetto chiuso da un cancelletto di ferro. La chiesetta rupestre, aperta al culto negli anni successivi al ritrovamento della Croce, è stata luogo di preghiera di numerosi Frati Eremiti, che abitavano nelle grotte adiacenti e si riunivano in preghiera in questa chiesetta rupestre. Dentro questa grotta possiamo ammirare numerose pitture rupestri che raffigurano: "Sant'Ilarione Eremita", "La Vergine Col Bambino" "i Santi Stefano e Teodoro" (sulla parete destra); il "Cristo Pantocratore" (sul catino absidale); "Gesù Cristo", "San Pietro", "L'Annunciazione" e "Santa Chiara". Molti di questi antichissimi affreschi murali sono stati deturpati più che dal tempo dai vandali che hanno scritto cose senza senso sulle figure sacre bizantine. La quarta ed ultima grotta è chiamata "Grotta del Bove" poichè li dentro il bue del pastore si inginocchiò davanti alla "Croce Santa". Vi troviamo un piccolo altare sovrastato da un'Abside scavata nella roccia
Strada Romana di Santa Alessandra
Le rovine della Strada Romana di Sant'Alessandra, che collegava l'Eremo della Croce Santa posto nella Cava Lazzaro al Sacello di Sant'Alessandra collocato invece nella Cava di Ispica, sono poste presso la strada che dalla S.P. 27 conduce all'eremo (seguendo l'indicazione marrone con la dicitura "Eremo di Croce Santa") e, un buon tratto di essa è inglobato proprio nella strada (possiamo notare un tratto di strada lastricato con blocchi di basalto) che scende presso la piccola Cava Cansisina fino ad arrivare allo spiazzale posto davanti all'Eremo. Questo fa di essa l'unico esempio al mondo di strada romana tuttora funzionante (anche seppur per un brevissimo tratto) ma le altre rovine sono poste nei rilievi a picco sulla Cava Lazzaro, in cui possiamo notare blocchi di pietra (su cui ora sorgono antichi muri a secco) che delimitavano la strada.
Fonte: http://sudestsicilia...Inserito da Alfredo Petralia
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