Il convento di Sant'Antonio di Padova è un convento francescano dell'ordine dei frati minori, che arrivarono a Favara già nel 1530 e ivi si stabilirono il 20 ottobre 1575, nella chiesa della confraternita di Sant'Antonio abate che era ubicata dove oggi si trova l'attuale chiesa dedicata a Sant'Antonio di Padova. Nel 1583 la chiesa risultava essere già dedicata a San Francesco d'Assisi e nel 1609 i francescani erano ancora presenti sul territorio favarese. Durante un certo periodo, i frati abbandonarono la zona poiché a loro dire maleodorante. In seguito un piccolo numero di loro fece ritorno ma, nel 1649, i francescani lasciarono di nuovo il convento. Alla fine ne rimasero circa cinquecento e l'edificio prese il titolo benefico di San Francesco e venne considerato una piccola parrocchia. Nel 1731 il convento risultava essere già soppresso. Nel corso del 1802, gli abitanti della borgata abbandonarono il luogo, lasciando il convento con annessa la chiesa a degli eremiti. Ma nel 1837, durante lo scoppio dell'epidemia del colera, l'edificio fu adibito e poi convertito in cimitero e, l'unico eremita rimasto decise anch'egli di andarsene poiché forte era la puzza dei numerosi cadaveri in decomposizione. Nonostante il passare degli anni, la chiesa seppur abbandonata, si conservava in ottime condizioni. Infatti, nel 1855, benché priva di copertura e pavimento manteneva ancora intatte le mura perimetrali. Il luogo era destinato ad essere distrutto quando, nel 1866, don Ignazio Fleres, originario di Villafranca Sicula, lo ottenne dal barone Antonio Mendola per costruirci l'attuale chiesa e il convento. I lavori iniziarono l'8 maggio di quell'anno, diretti dall'ingegnere Achille Viola da Castronovo e, si conclusero sei anni dopo, il 24 dicembre 1892. La solenne consacrazione avvenne per mano dello stesso padre Fleres il 25 dicembre dello stesso anno. Nel 1896 il convento venne scelto per lo svolgimento del noviziato nella provincia di Vallo di Mazaracon il titolo dell'Immacolata Concezione. Nel 1904 fu edificato il secondo piano, destinato ai novizi ed ai ministranti, per volere di don Innocenzo Bumbalo. Nel 1921 il convento passò sotto il dominio della Terra santa e venne dichiarato collegio internazionale. Nel 1925 venne inaugurato l'impianto elettrico e di illuminazione del complesso conventuale. I lavori vennero eseguiti da alcuni giovani devoti e benefattori del convento. Nel 1935 vennero realizzati i prospetti esterni del complesso architettonico del convento a cura di alcuni artisti palermitani. Nel 1943 venne data ospitalità nel convento ad alcuni militari ed in seguito a questi si unirono altri 75 militari di truppa. Tra il 1998 e 1999 il convento è stato sottoposto a lavori di ristrutturazione.
La chiesa all'interno si presenta ad un'unica navata che si conclude con un semplice presbiterio in marmo e nonostante ciò è costituita da cinque altari, in quello maggiore vi si trova la statua dell'Immacolata Concezione, inaugurata nel 1899. Le pareti sono imbiancate a calce, prive di decorazioni, mentre gli stipiti, gli archi, le paraste ed i capitelli sono lavorati in pietra calcarea. Il pavimento è costituito da mattoni in terracotta.
Fonte: http://it.wikipedia....Inserito da Alfredo Petralia
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