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Maria Ss. dell'Elemosina, San Placido e San Zenone sono i santi patroni di Biancavilla.
I loro festeggiamenti si svolgono ogni anno nella prima settimana di ottobre. Il 4 ottobre è dedicato alla vergine dell'Elemosina, mentre il 5 e 6 a San Placido. Questi giorni, che si svolgono tra leccornie, giostre e vendite di prodotti caratteristici del luogo, si concludono con uno spettacolare gioco di fuochi pirotecnici che non manca mai di stupire la folla di fedeli.
Il 14 febbraio si venera San Zenone. Mentre l'ultima domenica di agosto è dedicata alla festa popolare per la Madonna dell'Elemosina.
Altra festa molto sentita dalla popolazione ed ancora oggi celebrata secondo le antiche tradizioni è la Pasqua. La Settimana Santa è ricca di appuntamenti:
Le celebrazioni si aprono con la processione mattutina della Domenica delle Palme . Alle 19.00 viene rappresentata per le vie del centro storico la suggestiva Via Crucis vivente che si conclude a tarda sera con la rappresentazione della Resurrezione .
Il Giovedì santo dopo la solenne concelebrazione eucaristica "in coena Domini, si tiene la processione de I cruciddi, cioè la visita ai sepolcri delle chiese cittadine che si conclude in nottata.
Il Venerdì Santo, alle 6.00 del mattino, dalla chiesa del Purgatorio prende avvio la lunghissima processione del simulacro settecentesco in cera dell'Addolorata, che lungo il tragitto, fa sosta in tutte le chiese del centro urbano, nella Casa di riposo e nell' Ospedale biancavillese. La processione si conclude alle 13.00, allor quando all'interno di una Chiesa Madre gremita di fedeli, la Madre Addolorata trova il Figlio morto. L'antico simulacro settecentesco del Cristo morto, dotato di arti snodabili e posto inizialmente su di una croce, nel tardo pomeriggio, al termine della solenne Azione liturgica della Passione nella Chiesa Madre, viene staccato dalla croce e deposto in un'urna, nel corso dell' antico rito chiamato per l'appunto "a scisa da cruci" ("la discesa dalla croce"). All'imbrunire prende avvio la suggestiva processione dei Tri Misteri (dal 2008 inserita nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, istituito sotto l'altro patrocinio dell'UNESCO; il nome fu dato all'inizio del XVIII secolo, quando i simulacri che vi prendevano parte erano solo tre (il Cristo alla colonna, l'Ecce Homo e il Cristo morto), accompagnati dalle confraternite più antiche (quella del Rosario, dell'Annunziata e del SS. Sacramento). Nei secoli successivi sono divenuti sette ed, infine, otto (a partire dal 2010). Tutti gli otto fercoli vengono portati a spalla dai membri delle confraternite cittadine ed escono uno alla volta dalle chiese in cui sono custoditi durante tutto l'anno.
Il Sabato Santo, durante la veglia pasquale in Chiesa Madre, allo scoccare della mezzanotte e al canto del gloria, il simulacro del Cristo risorto fa il suo solenne ingresso in basilica entrando dalla porta centrale dopo aver percorso piazza Roma. Contemporaneamente, nella chiesa dell'Annunziata si svolge l'antico rito della "Cascata da tila": il grande telone con i simboli della Passione che nasconde l' abside centrale della chiesa durante la Settimana Santa viene fatto cadere al suolo rivelando sull'altare maggiore la statua del Risorto.
La domenica di Pasqua i riti esterni della Settimana Santa si concludono solennemente con la processione per il cosiddetto "giro dei santi" dei simulacri del Cristo risorto (protagonista del toccante ingresso in Chiesa Madre nella notte precedente e portato a spalla dai membri della confraternita del SS. Sacramento), della Madonna e dell'Arcangelo Gabriele (che escono dalla chiesa dell'Annunziata e sono portati a spalla dai membri della omonima confraternita): per due volte lungo il tragitto, nelle piazze Collegiata e Annunziata, le statue del Cristo e della Madonna vengono fatte avvicinare l'una all'altra fino a sfiorarsi in un vero "bacio" che sancisce il momento culminante della processione, chiamata della "Pace". Il simulacro dell'Angelo esce per primo di buon mattino dalla chiesa dell'Annunziata accompagnato dalle marce della banda e si reca nella Matrice, all'interno della quale è custodita la statua del Risorto. La statua dell'Angelo, adorna di fave (faviani), tipico frutto primaverile, viene portata in processione con la tradizionale andatura gioiosa (la cosiddetta "ballata") ed è preceduta dalle confraternite Del Sacramento e dell'Annunziata con in testa i rispettivi stendardi. Dopo aver raggiunto la Matrice una prima volta, l'Angelo ritorna nella chiesa dell'Annunziata, dove incontra la statua della Madonna. I due simulacri ritornano quindi dinanzi alla Chiesa Madre dove li aspetta la statua del Cristo resuscitato, che viene portata sul sagrato, in piazza Collegiata. Proprio davanti alla chiesa avviene l'incontro con la Madre. La processione prosegue per il giro dei santi.
Fonte: http://www.comune.bi...Inserito da Alfredo Petralia   
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