Lo sviluppo di Trepunti è strettamente legato, così come quello di Giarre, allo spostamento della vecchia via Consolare. Giarre infatti accrebbe la sua fortuna politica ed economica nei confronti di Mascali dal momento in cui la vecchia via Consolare passò per il centro, l'attuale via Carolina, verso la fine del secolo decimo-settimo. In quel momento poteva considerarsi conclusa la lunga storia di Mascali: Caput et Mater omnium quartierorum è aperta la fase del graduale smembramento del territorio della vecchia Contea. Sorgono così una serie di comuni che oscureranno, ma non cancelleranno la fortuna di Mascali.
Giarre diviene Comune autonomo quando i suoi abitanti, contestando alla vecchia madre Mascali la sua posizione topografica, ottennero che il nuovo tracciato della Catania-Messina da Carrabba fino alle porte di San Leonardello - tagliando fuori Mascali, Tagliaborsa, Macchia e San Matteo - si articolasse su un terreno più comodo e meno tortuoso.
Da questo momento nasce anche a Trepunti e a Codavolpe l'esigenza di trasferire in una posizione più centrale e più funzionale, in relazione alle vie del traffico, la vecchia chiesa di San Matteo, posta sulla Consolare che anticamente dipendeva da Macchia.
«Nell'esclusiva determinazione del governo in esecuzione della legge 8 Giugno ultimo (1865) destinata che fu la rurale solitaria chiesa di San Matteo apostolo a cimitero di questo comune». Già dunque nel 1866 la Chiesa di San Matteo viene definita solitaria e quindi destinata a cimitero. Oggi sono state scoperte le cripte.
In tale circostanza gli abitanti delle due borgate Trepunti e Codavolpe si muovono per avere, a simbolo di prestigio e di aumento di potenza, la Chiesa.
«A tanta privazione la molta gente di Trepunti, e Coda di Volpe, ed i proprietari di quella estesa e popolata contrada mi reclamarono lo accomodo di una chiesetta a Trepunti luogo destinato da 14 anni al trasferimento della Chiesa di San Matteo solitaria e pericolosa».
La Chiesa, nella concezione dell'epoca, rappresentava un centro propulsore di una serie di attività, nelle quali trovavano posto anche quelle relative al commercio ed al traffico, e la chiusura di una chiesa e la costruzione di un'altra non erano certo operazioni da non interessare la comunità.
Da una parte il Cavaliere Torrisi «autore principale dello intrigo» che sostiene la necessità di riaprire al culto la vecchia Chiesa di San Matteo, dall'altra l'Arciprete Fiammingo, tenace e codardo, che assieme alla «popolosa» contrada di Trepunti e Codavolpe ed ai proprietari della zona, si batte per fare costruire una Chiesa a Trepunti.
Fonte: http://www.comune.gi...Inserito da Alfredo Petralia
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