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Nell'ultimo periodo della dominazione araba in Sicilia, nel giugno del 1038, un viandante di nome Egidio, venne assalito da un brigante, di nome Dionisio. Una volta depredato il malcapitato, Dionisio stava per ucciderlo quando udì una voce: «Dionisio, deponi quell'arma... e cessa questa vita di brigantaggio». La voce viene tradizionalmente attribuita alla Madonna. Il brigante non solo si fermò, risparmiando la vita al povero malcapitato, ma addirittura si convertì.
La Vergine apparì altre tre volte a Dionisio.
Una prima volta chiese di organizzare un pellegrinaggio insieme ai sacerdoti ed ai fedeli, per indicare il luogo dove costruire il Santuario con i soldi che questi aveva preso con le ruberie. Qui si narra che fu uno stormo chiassoso di gru volteggiante ad indicare dove la Vergine desiderava fondare la sua chiesa.
Quindi una seconda volta indicò miracolosamente dove prendere l'acqua necessaria per la fabbrica. La fabbrica del Santuario avrebbe avuto inizio nel1038 e fine nel 1040. I conquistatori arabi pur tollerando la religione cristiana, non accosentivano generalmente alla proliferazione del culto e quindi alla costruzione di nuove chiese, per il Santuario però fu fatta una eccezione dietro pagamento di una somma.
Con l'ultima apparizione avvenne il Prodigio del Pilastro, nell'agosto del 1040. Si dice che mentre Dionisio era assorto in preghiera vide un raggio di intensa luce ed una nube sulla quale vi era la Madonna attorniata da Angeli. Quando la visione scomparve, su di un pilastro rimase impressa l'immagine di Maria che oggi si venera. Tradizionalmente si dice che la bellissima immagine sia divinitus formata oacheropita, ovvero non attribuibile a pennello d?uomo.
Nel 1296 venne consacrato il Santuario alla presenza di Federico III di Aragona.
Il 11 gennaio 1693 il Terremoto del Val di Noto distrusse il Santuario, ma rimase miracolosamente illeso il Pilastro con l'immagine della Madonna. A un anno di distanza, il 5 aprile, gli Agostiniani Scalzi si insediano tra i ruderi dell'antico plesso e ne prendono possesso. Appena tre anni dopo, il 26 aprile 1697, l'allora arcivescovo di Catania Andrea Riggio concesse ai frati l'affidamento della parrocchia pleno jure.
Nel 1970, il 31 agosto avvenne un furto sacrilego nei confronti della corona che decorava l'icona della Madonna di Valverde da parte di anonimi. Solo l'anno seguente, il 22 agosto, la figura riottenne l'elemento decorativo, rifatto per l'occasione.
Il 24 agosto 1990 venne inaugurato l'Anno di Grazia (Anno Mariano) dal Papa Giovanni Paolo II a ricordo del 950º anniversario dell'Apparizione della Madonna al brigante.
All'esterno del Santuario si notano il portale in pietra bianca sormontato in dallo stemma dei principi Riggio. All'interno importanti sono gli altari della Madonna del Rosario, quello della Madonna del Carmine, San Nicola da Tolentino e della Sacra Famiglia. Inoltre si trova il monumento sepolcrale di Luigi Riggio Branciforte e della moglie Caterina Gravina. La Madonna di Valverde si trova nel pilastro in posizione centrale con un altare dedicato in posizione decentrata.
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