La Chiesa e il Convento dei Cappuccini si trovano nello spiazzo denominato Largo delle Latomie, nel quartiere Akradina. La chiesa di stile spagnolesco, dedicata alla Madonna dei Pericoli, fu ultimata nel 1583. Sotto la chiesa furono scavate le catacombe per seppellirvi i cadaveri dei religiosi. Il prospetto della chiesa, contiguo al convento, si affaccia su uno spazio recintato, ricavato dall'antico fossato di protezione, sorto per difendersi dalle incursioni piratesche. Proprio per questo la parte inferiore non recava aperture ed il convento era dotato di ponte levatoio. Inoltre nel 1604 i frati ottennero l'uso di un cannoncino che fu posto sulla loggia del convento. Col passare dei secoli il fabbricato del convento ha subito molte vicissitudini: è stato adibito a sifilicomio, ad asilo di malati di mente, a stazione dei doganieri ed anche ad osteria. La facciata è caratterizzata dal portale in pietra locale e dalla lapide con epigramma inneggiante alla Madonna dei Pericoli ed è sormontato dalla meridiana. L'interno presenta un impianto longitudinale a navata unica coperta a botte con archivolti decorativi, che prende luce da un finestrone sopra il portale e da finestrelle alte a strombo. Nel vano che ospita l'altare vi sono due finestre con vetrate a croce, blu. La zona presbiteriale è separata dalla navata da tre arcate, quella centrale più ampia, incorniciata da colonne poste su un alto basamento, sorreggenti un architrave con timpano romano spezzato. L'arco trionfale è sormontato da uno stemma a rilievo riportante i simboli dell'Ordine. II pezzo più importante è l'altare, realizzato in legno, con intarsi in madrcperla e tartaruga. Ha forma di tempio elevato su due ordini e reca al centro in basso l'apertura del tabernacolo. Lateralmente, in nicchie riquadrate, vi sono statuine intagliate dei SS. Pietro e Paolo e due figure femminili allegoriche. Nella nicchia centrale la statua della Vergine Immacolata fiancheggiata da due figure di sante dipinte. Sull'altare troneggia il quadro della Madonna dei Pericoli, prima attribuito a Mattia Preti e poi recentemente ritenuto opera di fra Demenico da Palermo (seconda metà del XVII sec). Ai due lati tele raffiguranti S. Agata e S. Lucia. Nelle nicchie, ai lati dell'altare, troviamo le statue di S. Antonio e di S. Lorenzo da Brindisi.
Fonte: http://www.galleriar...Inserito da Alfredo Petralia
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