Nel 1605 si incanalano le acque della sorgente di contrada Zizza, per condurle in paese con un acquedotto. A ricordo dell'evento, alcuni anni dopo fu innalzata nell'atrio del castello una fontana, costituita da una parete con orlo a gradoni e vasi decorativi che include un'edicola a pilastri ionici con bassorilievo in marmo raffigurante Zizza, personificata in una ninfa. L'acqua si raccoglie in una vasca ottagonale per abbeverare gli animali; ai lati, protomi leonine versano acqua in due conche per consentire il riempimento delle quartare e per dissetare i passanti. L'opera segnò un passo in avanti in fatto di civiltà urbana e produsse uno straordinario vantaggio igienico e di qualità della vita per gli abitanti. Dott. Sebastiano Lisi
Inserito da Alfredo Petralia
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