La prima chiesa sorge a Giarre verso la fine del '600 per volontà dell'Arcivescovo di Catania, Monsignor Michelangelo Bonadies, conte di Mascali, di cui Giarre era un piccolo quartiere.
Sull'architrave dell'antica chiesuola, dedicata a Sant'Agata e Sant'Isidoro, stava scritto: Obulus populi construxit me.
La piccola chiesa che sorgeva nell'area dell'attuale chiesa madre ed esattamente nella parte della navata destra, venne definitivamente abbattuta nel 1818, perché in quell'anno fu aperta al culto l'attuale Matrice.
Le lunghe vicende della nuova chiesa, non trovano qui posto perché sono state ampiamente trattate nel libro «Beneficiali e Arcipreti nella Chiesa Madre di Giarre - 1681-1981».
Qui basta ricordare che nella vecchia chiesa della seconda metà del '600 esisteva il diritto di patronato, diritto che nella nuova chiesa venne limitato alla sola Cappella di Sant'Isidoro per evitare controversie tra l'Arciprete ed il Beneficiale.
Tuttavia le divergenze sorsero e furono violente anche perché i titolari delle due cariche non erano disposti a rinunziare alle loro pretese. L'Arcipretura inizia con Don Salvatore Fiamingo nel 1823 e continua nel 1871 con Don Salvatore Grasso Sciacca, cui segue nel 1900 il Sac. Don Carmelo Patanè, poi Arcivescovo di Catania. Nel 1920 il nuovo Arciprete è Don Tommaso Leonardi; seguito nel 1937 per breve tempo dal Sac. Michele Vasta. Nel 1939 arriva l'Arciprete Don Francesco Patanè e vi rimane fino alla sua morte cioè al 1958. Dal 1959 al 1972 si svolge l'Arcipretura del Sac. Prof. Giovanni Raciti; alla cui morte nel 1973, venne nominato Don Giuseppe Raciti, morto nel 1998. Attuale Arciprete è Don Orazio Finocchiaro.
I lavori di costruzione della nuova chiesa furono iniziati il 16 novembre 1794. Il progetto del prospetto attuale, che ancora nel 1879 non era completato, fu eseguito dall'ing. Pietro Valente, famoso architetto dell'epoca. Successivamente nel 1887 al disegno del Valente, per il prospetto e per la Piazza Duomo, furono apportate delle varianti dall'architetto Carlo Sada. La chiesa, a croce latina, ha tre porte d'ingresso principali e due laterali; è a tre navate con una bella cupola e si affaccia maestosamente sulla piazza Duomo verso nord. L'interno dell'attuale chiesa conserva alcune preziose opere dell'artigianato dell'epoca, catalogate dal prof. Enzo Maganuco, nel 1937, esperto e fine intenditore di opere d'arte.
Fonte: http://www.comune.gi...Inserito da Alfredo Petralia
Mostra / Nascondi