Parlare delle Grotte di Primosole non è facile.
Non è facile per varie ragioni, anzitutto perché se uno dice "grotte su roccia calcarea" a Catania ti pigliano per scimunito.
Catania è nera, lo sanno anche i sassi.
Catania è costruita sulla lava, lo sanno anche i sassi.
Catania è Etna, lo sanno anche i sassi.
Ma quali sassi?
Quelli calcarei della Piana.
Già, perché a sud della città, appena di poco passato il Porto, il torrente Acquicella avvisa l'ignaro passante che Catania appoggia su una piana alluvionale che si estende fino al lontano San Leonardo, a Lentini. Poco importa se nel 1669 una eruzione ha creato una lunga lingua di lava tra la città e la Piana. Il resto è eretto su terreno argilloso e sabbioso. E la duna fossile del Giardino Bellini, la Villa, ne è un silenzioso testimone. Poco importa se solo per quei pochi studiosi che sanno ancora riconoscere una duna senza scambiarla con un cratere vulcanico.
Ma Catania è lava e rocce calcaree non ne ha. Figuriamoci grotte.
Ecco, chi vuole parlare delle Grotte di Primosole deve necessariamente fare prima i conti con un diffuso pregiudizio che nega la possibilità a Catania di essere circondata da suoli non lavici.
Questo pregiudizio in sé non è pericoloso, ma cela in sé il germe dell'indifferenza, che è forse il motivo principe per il quale risulta ancora più difficile poter parlare delle Grotte di Primosole.
Nell'indifferenza generale si perdono la maggior parte dei beni più preziosi che ci accompagnano. Questo è certamente il caso delle nostre grotte.
L'indifferenza negli anni '50 ha voltato le spalle ai primi sbancamenti per la realizzazione di un canale di captazione delle acque provenienti dal Colle di Primosole, i quali hanno tagliato via parte delle grotte più a valle. A metà del decennio seguente la creazione di una cava di un cementificio ha sbancato un'ulteriore ampio numero di grotte e ancora negli anni '80 la realizzazione di una cava di pietra calcarea hanno fatto il resto. Il degrado ha voluto seguire l'indifferenza, così che oggi il sito sia tristemente noto per via dell'isola ecologica (erroneamente definita "di Lentini") e per le tante professioniste che offrono i loro servizi ai margini delle strade.
Per questi motivi e tanti altri non è facile parlare delle Grotte di Primosole, anche per via dell'Autostrada che vi passa di sotto e freneticamente toglie qualsiasi interesse al mondo che la circonda. Eppure lì, a due passi dalla strada più rapida per giungere a Siracusa, si apre ancora una piccola porzione di un mondo incredibilmente vario e sconosciuto, tutto catanese.
La piccola Pantalica Catanese.
Nota- per meglio agevolare la lettura abbiamo diviso l'articolo originario in tre parti.
Vedi anche:
http://urbanfilecatania.blogspot.it/2015/02/grotte-di-primosole-2.html
http://urbanfilecatania.blogspot.it/2015/02/grotte-di-primosole-3.html
Fonte: http://urbanfilecata...Inserito da Stelle_e_Ambiente
Mostra / Nascondi