La tenuta alla Piana dei duchi di Misterbianco (titolo sorto nel 1685) nel 1930 passò a Vespasiano, il quale edificò la masseria neogotica impropriamente chiamata castello.
L'edificio, costruito in pietra calcarea chiara e scura, mescola sapientemente gli elementi decorativi del Medioevo siciliano, accostando la bicromia aragonese alle cornici e agli archi normanni, con riferimenti al gusto svevo.
Dal 1984 rientra nei confini dell'Oasi del Simeto.
L'edificio, fortemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale (fu scelto prima dai tedeschi, poi dagli inglesi come base strategica), si presenta oggi come un pericolante rudere che, messo in sicurezza, costituirebbe una notevole attrattiva alla già ricca Oasi del Simeto.
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