In San Giovanni Galermo si trova la Grotta di San Giovanni Battista, un'ampia e regolare galleria, lunga circa 100 mt., cui fa seguito una piccola sala, popolarmente ritenuta l'alcova del Santo. La cavità si sviluppa sotto le case, giungendo fin sotto la chiesa parrocchiale. Il pavimento della galleria è in lieve pendenza, tranne che nel tratto d'ingresso ove appare spianato e in parte colmato artificialmente, molto probabilmente per permettere in passato lo svolgimento di feste e giochi in occasione della festività del santo. Esistono anche alcune stalattiti in formazione lunghe alcuni centimetri. Secondo una leggenda abbastanza accreditata vi scorreva in tempi remoti un fiume di cui le poche acque rimaste nel letto, a seguito di una delle numerosissime colate laviche dell'Etna, con i sedimenti melmosi formatisi in vapore acqueo, innalzarono il magma semiliquido fino a formare la grande tettoia di questo immenso tunnel naturale. Sul nome e sul corso del fiume non si hanno notizie precise, ma si ritiene comunemente che esso dovette giungere fino al mare di Catania, e investito, in tutto il suo scorrimento, dalla colata lavica, abbia determinato la formazione di questo lungo tunnel, all'inizio della grotta di San Giovanni Galermo, con varie interruzioni di massi lavici formatisi durante il suo percorso fino alla zona di Cibali. Ma intorno a questa grotta vengono ricordate anche molte leggende, fra esse quella del ratto di Proserpina; secondo infatti una versione molto accreditata, anche per ragioni dei luoghi, si è ritenuto che attraverso questa tetra e profonda caverna fosse uscito dall'Ade il dio Plutone, su un cocchio tirato da veloci cavalli, per rapire la bella fanciulla mentre questa coglieva fiori alle falde dell'Etna. La visione, poi, terrificante della caverna e la sua ombra silenziosa hanno dato inoltre esca alla fantasia di poeti che vi hanno intravisto l'entrata negli "abissi infernali". In occasione del rilievo topografico vennero rinvenuti frammenti ceramici attribuibili alla cultura di Castelluccio e al periodo bizantino.
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