Originariamente dedicata a San Onofrio, era la Chiesa del Convento dei Padri Cappuccini, la cui costruzione risale probabilmente al 1538. Chiesa e Convento vennero la prima volta edificati nel vallone del torrente Annunziata, su un poggio rivolto a levante. Da dei scritti del 1600 sappiamo che i Cappuccini, avuto in dono il terreno sopra un colle presso la porta di San Martino da un certo Giuseppe Margaglio, con le sovvenzioni del Comune e del popolo, costruirono l'attuale convento e la chiesa dedicata al Salvatore. Anche questo convento subì i rigori della Legge sulla soppressione delle Corporazioni Religiose del 1866, e due cappuccini ebbero la forza di non abbandonare il Convento che il demanio vendette a privati. Esso fu comperato in parte dalla famiglia Fisauli-Piccione, e non appena fù possibile da questa fu restituito ai Cappuccini che, ritornarono a Randazzo nel 1892. La Chiesa è ad unica navata, molto semplice nelle sue linee architettoniche, unica opera di pregio è il grande quadro sull'altare maggiore che rappresenta la "Trasfigurazione" di Nostro Signore sul Monte Tabor. Esso è opera del pittore Lanfranco di Jacopo Imperatore. L'ingresso della Chiesa, col suo portale in pietra lavica, si trova in cima alla lunga scalinata che porta al colle, appunto dei "Cappuccini". I possenti cantonale della Chiesa sono anch'essi in pietra lavica, così come le modanature dell'ampia finestra rettangolare sovrastante il portale d'ingresso. La parte sommitale è coronata da un timpano triangolare in pietra basaltica. Pregevole all'interno,(oltre al quadro),anche il complesso dell'altare completamente in noce, nonché la volta della Chiesa abbellita da lacunari in legno disegnato. Questi lavori in legno ad intarsio, sono una caratteristica propria di tutte le chiese rette dai Padri Cappuccini. Oggi la Chiesa è sede del Terz'ordine Francescano secolare, ordine religioso basato sui principi evangelici ispirati da San Francesco d'Assisi.
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