Chiunque si trovi a visitare Ragusa Ibla, perla del Barocco siciliano, non può disattendere un appuntamento con l'arte. Nascosta tra i vicoli stretti e caratteristici della cittadina, la Casa Museo Appiano è un luogo dallo straordinario incanto, dove il tempo sembra essersi fermato a secoli andati. Solcando la porta d'ingresso si attraversano altre epoche, nelle quali l'amore per l'arte e per la musica hanno costituito il tessuto su cui si sono intrecciati i fili della nostra cultura. A ricevere e a guidare i visitatori che godranno della magica atmosfera è Salvatore Appiano, conosciuto e apprezzato maestro di piano e organista. Discendente dai Principi Appiano, come attesta un'antica pergamena effigiata con relativo albero genealogico, il maestro proviene da una famiglia originaria di Trento appassionata d'arte da numerose generazioni.
Tra arabeschi, arazzi fiamminghi del primo novecento, un tavolo in stile Boulle sec. XIX e libri raccolti alla fioca luce di un lampadario, inizia il viaggio nella prima delle sei stanze visitabili con oltre 180 pezzi risalenti ai sec. XVIII-XX.
Attraversata una rampa di scale, si accede a un grande salotto (Sala della Musica). Due angeli musicanti aprono la vista a un pianoforte a coda e a un divano blu stile Luigi XIV. Tre specchiere dorate in stile barocco riflettono due grandi busti e un tavolo intarsiato; la luce di un lampadario dorato illumina la sala e fa risplende una credenza in stile impero con argenti.
Superato il salotto con suoi ventisette quadri, si accede in due stanze: la prima una piccola camera da letto in cui risalta alla vista un mobile intarsiato olandese dalla strana forma, nella seconda primeggia un tanger e un grande quadro ritraente una natura morta dai colori caravaggeschi.
Scesa una rampa di scale, si giunge alla Sala da Thè, caratterizzata da un tavolo con i piedi a zampa di leone e un camino. Ultima stanza la suggestiva e accogliente Sala da Pranzo, apparecchiata con bicchieri di cristallo e posate in argento adagiate sopra un tavolo in noce con attorno sei sedie viennesi. A contorno della stanza una serie di elementi decorativi tra quadri, vasi in porcellana e lumi che scaldano l'amore per l'arte.
Fonte: http://casamuseoappi...Inserito da Alfredo Petralia
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