E' la Chiesa di Santo Antonio che agli inizi del XV secolo riveste il ruolo di Chiesa Madre; nel 1540, durante la Visita Pastorale, il Vescovo di Girgenti, constata la rovina della fabbrica, ordina di rinnovare e riedificare la Chiesa. Pertanto la Parrocchia si trasferisce nella Chiesa di Santa Maria dell'Annunziata, la cui presenza è testimoniata da un documento del 1521, che quindi ebbe e mantenne le funzioni di Ecclesia Major. Nei primi del '600 viene ampliato l'edificio per rendere più dignitosa la sede della Matrice. La rinnovata Chiesa dell'Annunziata, restaurata nella fabbrica, il 20 giugno del 1620, viene benedetta dal Vescovo di Girgenti e definitivamente elevata a Chiesa Madre. Nel 1654 si inizia una più importante ristrutturazione della Chiesa che, da una relazione al Vescovo del 1731, risulta formata a tre navate, con due ordini di colonne, 14 altari e cappelle, le pareti in pietra quadra e per buona parte non rivestite, sei finestre, pavimento in gesso, il campanile alto 65 palmi circa. La Chiesa viene arricchita durante l'Arcipretura di Don Stefano Campanella: nel 1760 si costruisce la nuova ampia Sacrestia, nel 1767 l'Abside, nel 1776 si elevano i due campanili e si decora l'interno con stucchi e oro fino. E' sostanzialmente la definitiva architettura della Matrice che, negli anni seguenti, gode di plurimi miglioramenti e restauri. Più di recente l'Arciprete Alfonso Puma ha provveduto ad importanti opere di consolidamento delle fondamenta, restauro del prospetto esterno ed all'ampliamento dei locali per l'oratorio e per la attività sociali.
La Chiesa Madre è il luogo di culto più grande del paese con i suoi 50 mt. di lunghezza e i 16 di larghezza. Il prospetto principale ricade sul Corso Garibaldi, non molto distante dal Castello Chiaramontano. La facciata esterna, in stile gotico, divisa in tre settori, si caratterizza per le due torri campanarie alte 50 mt., che si ergono lateralmente e sono sormontate da guglie e pinnacoli. Un orologio meccanico è posto sulla parete alta di una delle torri mentre sull'altra torre campanaria c'è la meridiana. Particolari interessanti della facciata centrale sono il portale, il portone in ferro donato nel 1871 dall'Amministrazione degli Eredi di Don Calogero Mantia, le decorazioni ad archi ciechi con bifore a sesto acuto, il rosone centrale a otto lobi e la lunetta sul timpano del frontone triangolare. La Chiesa è a tre navate con due ordini di colonne che reggono le arcate a tutto sesto. Sopra le colonne romaniche altrettanti medaglioni in bassorilievo che rappresentano i Santi Apostoli. Al centro della volta absidale campeggia il grande medaglione, rappresentante lo sposalizio del redentore con la Chiesa, contornato da quattro medaglioni con le figure dei Dottori della Chiesa, i Santi Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio. L'interno è ricco di stucchi, grande profusione di ori, putti e bassorilievi realizzati da Francesco Lebrotti (barocco seicentesco). Di notevole pregio artistico è il paliotto dell'altare in argento sbalzato (1750) decorato in oro, diviso in tre settori in cui sono raffigurati: l'Ultima Cena, il Cuore di Gesù e il Pellicano. Sovrasta l'altare centrale, tutto in legno policromo, il gruppo statuario dell'Annunziata e dell'Arcangelo Gabriele. Di grande valore un reliquario d'argento, contenente le reliquie di Santa Rosalia. All'interno della Matrice si conservano importanti tele del pittore racalmutese Pietro D'Asaro che rappresentano: San Nicolò in trono, proveniente dall'omonima Chiesa; l'Immacolata con i Santi Francesco e Chiara, proveniente dalla Chiesa di San Francesco; la Cena in casa del Fariseo, comunemente denominata la Maddalena; la Vergine Annunziata del Martorana; i Santi Pietro e Paolo del Cardini (1777). Di rilevante importanza storica è l'Archivio Parrocchiale custodito entro la Matrice.
Fonte: http://www.comune.ra...Inserito da Alfredo Petralia
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