L'iscrizione sepolcrale tutt'ora visibile entro la Chiesa della Madonna del Carmelo, dedicata al Priore Paolo Fanara, priore dal 1575 al 1621, è la testimonianza più significativa per datare attorno alla metà del '500 l'edificazione del Convento dell'ordine dei Carmelitani ad essa annesso. L'edificio, a seguito della morte del concittadino Ferdinando Martini (1892), fu trasformato, per espressa sua volontà testamentaria, in ospedale per i poveri utilizzando la sua stessa eredità. Il nosocomio, inaugurato il 27/05/1898 prese il nome di "Ospedale Maria SS. Del Monte". La struttura ospedaliera, funzionante fino alla metà del '900, è stata in seguito chiusa. Una parte dell'edificio è stata destinata a ricovero per anziani. Di recente, la parte centrale è stata ristrutturata realizzando tutte quelle opere di finitura generali atte a trasformare l'immobile a centro territoriale per la rieducazione di soggetti in difficoltà e a rischio.
L'edificio si trova prospiciente alla Piazza del Carmelo. La facciata è interrotta da un susseguirsi di ampie finestre a doppia fila e da un portale ad arco a tutto sesto. L'accesso avviene da un portone sul prospetto principale, mentre nella parte retrostante sorgeva l'antico giardino di concezione neoclassica dove venivano coltivate oltre a piante da frutto anche le erbe medicinali. L'edificio conserva ancora oggi l'antica architettura conventuale. La tipologia costruttiva, in muratura, è di forma rettangolare. La distribuzione dei vani si sviluppa attorno ad una corte interna centrale, di forma rettangolare, dalla quale si accede ai vari ambienti interni. Una scala a doppia rampa, sostenuta da una struttura portante ad archi, collega il piano terra con il primo piano.
La Chiesa Agli inizi del '600 è arricchita dai due pregevoli dipinti di Pietro D'Asaro: la Sacra Famiglia ed il Crocifisso con i Santi Ausiliatori. La Chiesa, nel 1935, accoglie nella sua più capace sede la Parrocchia di Santa Maria della Rocca e nel 1949 è elevata a Parrocchia col titolo di B.M.V. del Monte Carmelo. Anche di recente sono stati apportati abbellimenti. La Chiesa sorge nella parte più alta del paese, nel quartiere del Carmelo, ed è sopraelevata rispetto alla Piazza omonima da cui si diramano le Vie F. Martini, Roma ed Asaro. Vi si accede da una gradinata esterna a due rampe contrapposte protetta da un'artistica ringhiera in ferro. Sulla facciata, occupata da lesene binate che sostengono il timpano triangolare sormontato da una croce di ferro battuto, si apre un grande portale sovrastato da una finestra. Arretrata rispetto alla facciata si innalza la torre campanaria, con orologio, terminante a piramide. L'interno si presenta a croce latina, ad unica navata terminante con un presbiterio ad abside circolare. All'ingresso è il Sarcofago in granito rosso, poggiato su due sostegni a foggia di pantera, ove è sepolto Girolamo II Del Carretto, assassinato l'anno 1622. Sulla parete absidale si trova l'altare centrale in marmo policromo sovrastato da una nicchia in cui è collocata la statua della Madonna del Carmelo che consegna il Sacro Scapolare a San Simone Stock. Agli altari laterali sono collocate, sulla sinistra, le statue di S. Giuseppe, l'Immacolata, Santa Teresa del Bambino Gesù, S. Giovanni Battista e sulla destra il S. Cuore di Gesù e S. Spiridione. Inoltre al suo interno si ammira il dipinto del De Bernardis rappresentante la visione di Cristo a Santa Maria Maddalena De' Pazzi (1786). E' legato alla Chiesa il rito della Crocefissione di Gesù il venerdì santo: sopra la scalinata, che simboleggia il Golgota, il Nazareno viene messo in croce. Dopo la deposizione, dalla piazza si snoda il corteo che accompagna l'urna fino alla Chiesa del Monte. Inoltre nel mese di agosto viene celebrata la festa in onore della Madonna del Carmelo. Sulla piazza si svolgono manifestazioni popolari tra cui la sagra dell'anguria e gli abitanti del quartiere preparano la "cuccia", cuocendo grano con altri legumi, da offrire ad amici e parenti in segno di ringraziamento per il raccolto avuto.
Fonte: http://www.comune.ra...Inserito da Alfredo Petralia
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