Il sito di Monte Grande è stato un grande distretto minerario con officine per il raffinamento dello zolfo ed ha funzionato dalla preistoria sino alla metà del secolo scorso.
Lo scavo, condotto tra il 1987 e il 1997 dall'archeologo Giuseppe Castellana, ha portato alla luce un santuario castellucciano (età del bronzo), consacrato ai culti della fertilità e della prosperità, che si ergeva sulla sommità del monte, ed era frequentato dalle genti protostoriche di tutto il territorio circostante. Il rinvenimento di ceramica egea (II millennio a.C.) insieme a quella castellucciana ha svelato l'esistenza di contatti diretti tra Sicilia e mondo egeo, tra i più antichi finora conosciuti in tutto il mediterraneo occidentale. L'attività di estrazione, lavorazione e scambio dello zolfo è avvenuta anche in età romano imperiale come dimostrano i frammenti di tegulae sulfuris (lastre di terracotta sulle quali sono stampigliate iscrizioni latine che riportano il marchio di fabbrica) ritrovate in varie parti del sito.
Inserito da Elisabetta Castellana
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