Costruito tra il 1653 e il 1659, inglobò il primo Palazzo ducale. Il monastero benedettino fu all'origine il primo palazzo ducale della famiglia Tomasi, ceduto in seguito alle figlie del primo Duca Giulio divenute monache di clausura negli anni '50 del '600. Isabella Tomasi prenderà il nome di Suor Maria Crocifissa della Cocezione. Si tratta della "beata Corbera" descritta nel "Gattopardo", oggi considerata una delle mistiche più significative del XVII secolo. La suora avrebbe vissuto delle straordinarie esperienze mistiche: visioni di Cristo, della Madonna, dei Santi, del diavolo, famose le lettere scritte da quest'ultimo per lei. Avrebbe anche sofferto la passione di Cristo nel 1678. Il monastero oggi si conserva nella sua splendida architettura mista di caratteri sei/settecenteschi e col suo coronamento neoclassico. Si possono apprezzare: il parlatorio con la volte a botte, silenzioso, dove le suore, dietro le doppie grate e le ruote di legno, comunicano con l'esterno e vendono i loro buonissimi mandorlati, quest'ultimi tanto apprezzati dallo scrittore e citati nel romanzo; la cappella della madonna della lume, eccezionale documento di alto artigianato; la chiesa dell'Immacolata Concezione del Rosario con i suoi soffitti lignei a lacunari profondi, le numerose reliquie, dipinti, arredi sacri, paliotti, e numerose opere d'arte d'ogni genere.
Inserito da Elisabetta Castellana
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