All'interno del cimitero centrale di Mascalucia spicca una magnifica chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate, presso cui nel XIX secolo venne realizzato il primo cimitero civico della città.
La chiesa, erroneamente indicata normanna o addirittura paleocristiana da talune guide incompetenti, appare nelle sue forme originali chiaramente tardo-Gotica, relativa ad un periodo forse compreso tra la fine del XIII secolo e il 1446, data in cui fu associata alla Basilica di Santa Maria dell'Elemosina di Catania, come testimoniato dalla bolla di papa Eugenio IV, in cui si eleva la chiesa catanese al rango di Collegiata. La chiesa di Sant'Antonio viene qui citata per la prima volta, sebbene fosse al tempo chiamata 'S. Nicolai de Maschalsia', come le altre parrocchie collegiali era tenuta a versare la somma di 42 fiorini.
L'edificio si presenta a croce commissa, con una piccola nicchia rinascimentale in cui è ospitato l'altare a fungere da abside. Ad unica nave, il transetto è identificato da un massiccio arco ad ogiva apparentemente Trecentesco poggiante su bassi pilastri, mentre un lungo gradino divideva a metà l'edificio fino agli anni '70 creando nel contempo un dislivello tra le due parti. Non essendoci molte testimonianze in merito, non è chiaro a cosa fosse dovuto il dislivello e mentre risulterebbe superficiale e per nulla credibile la funzione separatrice dei due sessi della comunità, appare più verosimile che sia dovuto ad un innalzamento di una parte del pavimento per le sepolture.
La facciata è caratterizzata da un elegante portale tardo-Gotico o proto-Rinascimentale (fine XIV, inizi XV secolo), decorato da capitelli fitomorfi, e da una finestra circolare costituita da blocchi disposti a raggiera; entrambi gli elementi si presentano bicromi per l'uso di pietra calcarea e lavica.
A lato della facciata svetta un campanile tronco, evidentemente posticcio, eretto forse tra XVII e XVIII secolo e connesso alla chiesa da un alto arco di distribuzione del peso.
Il linguaggio architettonico dell'edificio è stato alterato soprattutto a seguito della creazione del cimitero. Tanto in facciata, quanto all'interno sono numerosi i sarcofagi in pietra murati o addossati alle pareti, mentre cappelle comunitarie hanno ostruito parti dell'edificio murandone le finestre e alterando così la percezione luminosa dell'interno.
Tracce di affreschi decoravano l'area absidale, ma le pessime condizioni in cui è versato l'edificio non hanno permesso una chiara identificazione del ciclo pittorico né una loro datazione.
L'edificio è regolarmente aperto per le veglie funebri a seguito di un recente restauro.
Inserito da Stelle_e_Ambiente
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