Le Grotte Taddariti sono la maggior concentrazione di cavità reogenetiche formatesi durante l'eruzione del 1669 a noi note.
Anticamente era possibile trovarle ricche di colonie di pipistrelli, da cui il singolare nome: 'taddarita' in lingua siciliana significa propriamente pipistrello.
Il complesso contava forse una decina di ambienti, molti andati perduti per causa umana.
Trovandosi nell'area del Santuario della Madonna della Roccia, infatti, alcune grotte furono adattate per scopi religiosi, altre furono demolite per la realizzazione di un sentiero usato per la Via Crucis.
Una grandissima sala contornata da magnifici rotoli di lava venne dimezzata per la realizzazione dell'ingresso ad una cappella, oggi chiusa per motivi di sicurezza. Poco oltre una delle Taddariti mantiene la sua naturalezza e consente una visita speleologica relativamente semplice. La grotta è a sezione ad arco normanno verso sud, mentre verso nord assume la sezione a dorso di asino. Un crollo verso sud ha generato una originalissima finestra che permette di capirne la profondità dall'esterno.
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