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FLERI (MONTE ELICE) Oggi articoliamo alcune righe su Fleri, borgata posta alle pendici del monte Ilice e sita sulla strada provinciale n 8ii-IV a metà tra montagna e mare, che s'inerpica come un serpente nelle vallate dell'Etna. La strada con i suoi tornanti ordinati, da Viagrande, cittadina alle falde del vulcano, ti accompagna a Zafferana Etnea, ridente località turistica e ultimo corposo agglomerato urbano. A metà tra esse, si scopre Fleri. Il paese, nella parte che converge verso il monte Ilice, ripartisce il suo confine territoriale (la via Giovannello sopratutto) con i tre Comuni che la sovrastano: Viagrande, Trecastagni e Zafferana Etna. Si tende a godere della sua quiete ambientale, infatti la zona sembrerebbe mezza assopita se non fosse inserita nel circuito stradale obbligato per arrivare nelle zone amene di Zafferana Etna, Milo, S.Alfio e la strada Mareneve che convoglia al rifugio Sapienza e poi, sempre più su, verso la sommità del cratere da Muntagna, com'è definita nel gergo isolano. Eppure questo piccolo comprensorio inconsapevolmente, si vanta di aver ospitato lo scrittore Giovanni Verga nel 1867 e, circa tre quarti di secolo dopo a una cinquantina di metri, parte dell'esercito inglese durante la seconda guerra mondiale. L'accampamento fu montato nella zona di Elice, ivi compresa la casa dei Tropea, dai soldati inglesi, prima denominati invasori nel corso della guerra e nell'immediatezza e dopo il nostro voltafaccia ai tedeschi divenuti alleati e liberatori. Si suppone che sia stata una fatalità che eventi diversi e per impulsi non concomitanti, dessero rinomanza mondiale alle pendici del cono del monte Ilice e quindi di Fleri. L'evento del Verga è la stesura del componimento narrativo forse più lacrimogeno della letteratura mondiale, 'Storia di una Capinera'. La trama è un romanzo epistolare di un'educanda che realmente durante la pestilenza a Catania del 1867 sostò a Trecastagni (zona di monte Ilice).La protagonista rimase quasi prigioniera(1) in una graziosa casetta ubicata nella via, frontalmente alla casa rifugio dello Scrittore; per quest'ultimo in effetti si trattava di un magazzino adattato ad ospitare anche esseri umani. Poiché già nel 1927 questo piccolo romanzo era tradotto in ventitre lingue, con il riporto del nome di monte Ilice, l'indicazione del posto mulinava per tutti i Continenti. L'altro avvenimento che immortalò la tabella di indicazione della borgata Fleri si ebbe nei documentari degli alleati che man mano che avanzavano, filmavano la tattica militare, la strategia, gli uomini e i mezzi, la gente, i luoghi e gli avvenimenti particolari delle loro azioni militari. Ebbene il documentario (conservato anche nell'archivio storico di Rai 1 e Rai 3) è inequivocabilmente girato anche a Fleri dove, come già accennato, alcuni reparti armarono le brande ed eressero deposito approvvigionamento. Documentario reso noto poi a tutti gli Stati Maggiori delle diverse nazioni, come analisi di condotta delle truppe. La zona subì bombardamenti da parte dei tedeschi e residuati bellici sono stati trovati fino ad alcuni decenni fa. Concludendo, sicuramente è da escludere la frettolosa analisi che considera Fleri, borgata sonnacchiosa. Forse è meglio propendere a un consapevole ruolo di piccola oasi dove era possibile allontanare il fisico da epidemie devastanti e inoltre permettere di estrinsecare la vena creativa degli artisti come quella letteraria del romanziere Giovanni Verga. E dal punto di vista militare: gli Inglesi a Fleri? Evidentemente si sentivano riparati più che altrove dai bombardamenti degli aerei tedeschi che lasciavano piovere granate nell'intento di decimarli e limarne le forze. La zona, l'ambiente, l'ecosistema, ha suggerito elementi d'ispirazione, di conforto, di refrigerio e li ha prestati a chi li ha saputi interpretare. Toccherebbe a noi fare il resto. Lucio Cutuli (1) La stanza dell'educanda aveva il pomello per aprire la porta solamente lato corridoio e niente fianco interno, permettendo ai familiari di poter escludere la figlia dalla partecipazione alla vita familiare e sociale.
Inserito da Alfredo Petralia   
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