L'Area marina protetta del Plemmirio ricade sulla Penisola Maddalena poco a sud della città si Siracusa. La Penisola è il risultato dell'attività tettonica dell'area a causa della quale si è isolato e sollevato un piccolo altopiano che degrada verso mare. La costa si presenta con piccole spiagge o con alte e frastagliate pareti rocciose. In quest'ultimo tipo di costa si sono sviluppate una serie di importantissime grotte, dovute all'abrasione marina, all'interno delle quali si trovano caratteristici microambienti. Dove la costa presenta terreni di natura calcarenitica più recenti questa ha subito trasformazioni di natura antropica, infatti sono presenti alcune cave di pietra che attraverso il trasporto in barca dei materiali da costruzione rifornivano la città via mare. Oltre le grotte dovute all'abrasione marina altri elementi morfologici si sviluppano nelle spianate d'abrasione bagnate dagli spruzzi marini: sono le cosiddette vaschette di abrasione.
Altri interventi di natura antropica presenti lungo la costa sono cavità di forma cilindrica tra Punta Castelluccio e Punta della Mola, interpretati da alcuni come tombe da altri come Syloi (Fiore) costruiti per contenere grano e simili derrate. La costa orientale della penisola Maddalena è da sempre interessata ad interventi umani, basti pensare che in solo sei chilometri di costa (considerando solo l'area sottoposta a vincolo) si concentrano testimonianze umane dalla preistoria sino ai giorni nostri. La "Grotta Pellegrina" e stata sede di lunghi studi che hanno permesso di identificare la stessa come luogo di rifugio dell'uomo preistorico. A punta della Mola esiste una necropoli dell'età del bronzo con tracce del villaggio annesso. Lungo la costa esistono ben sei latomie (cave estrattive di età greca). A Punta della Mola e Capo Murro di Porco esistono anche estesi complessi di tunnel sotterranei usati come contraerea nella seconda guerra mondiale. Nella zona della Grotta Pellegrina si trovano due interessanti cisterne per l'acqua piovana probabilmente risalenti al secolo XIX, testimonianza di antiche colture. La flora di questa zona è quella delle aree rocciose a clima subtropicale arido con essenze tipiche del bacino del Mediterraneo come la gariga a palma nana (specie protetta), che qui è rappresentata con il palmeto più esteso della provincia. La Penisola della Maddalena ha importanza nazionale come punto di osservazione dei passeriformi migratori e degli uccelli marini.
Nonostante la vicinanza con Siracusa il mare della Penisola Maddalena offre ancora all'appassionato e allo studioso numerose sorprese biologiche e fondali stupendi. Da capo Castelluccio a Punta Tavernara, il fondale si mantiene basso ed uniforme per diverse centinaia di metri, poi scende improvvisamente a quote più elevate. Da Punta Tavernara a Capo Murro di Porco, invece, già sottocosta si incontrano fondali di oltre 30-40 metri. Dove esiste il cambio improvviso di pendenza, ci sono molte grotte sommerse ricche di vita con coralli, spugne, briozoi, cicale di mare, nudibranchi e moltissime specie di pesci. Nei fondali più bassi è possibile incontrare vaste praterie di Posidonia con giganteschi esemplari di Pinna nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo. Capo Murro di Porco per le sue Caratteristiche geografiche e per la particolarità dei suoi fondali è un luogo eccezionale per l'osservazione dei grandi pesci pelagici come tonni, ricciole, squali e dei mammiferi marini come delfini, balene e capodogli. A tal proposito ricordiamo che nel giugno del 2004 sono stati avvistati in quest'area sei esemplari di balenottera comune e Megattere.
Fonte: http://www.plemmirio...Inserito da Alfredo Petralia
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