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Santuario di Santa Maria del Carmelo (Chiesa Madre)

Religioso, Storico

Il santuario di Santa Maria del Carmelo è la chiesa matrice e sede dell'arcipretura della città di Santa Teresa di Riva e del vicariato di San Basilio Magno. L'attuale edificio sacro (ricostruito nel 1929) è stato eretto sull'area precedentemente occupata da un'antica chiesa. Nel 1507, pochi anni dopo aver ottenuto dall'archimandrita di Messina e barone di Savoca Alfonso d'Aragona la vasta e desolata pianura compresa tra il torrente Savoca ed il torrente Porto Salvo, la nobile famiglia savocese dei Bucalo intraprese la costruzione di una cappella dedicandola al santissimo Crocifisso. Attorno a questo piccolo edificio sacro nacque il primo germe dell'attuale centro urbano di Santa Teresa di Riva. Col passare degli anni la chiesetta divenne l'unico conforto religioso per gli sparuti agricoltori e pescatori che popolavano la Marina di Savoca, fungendo anche da cimitero. Verso la fine del Cinquecento, in questa chiesa iniziò ad essere venerata la Madonna del Carmelo, ne è prova la presenza di una tela di ignoto autore, risalente al 1594, raffigurante la beata Vergine del Carmelo. La chiesa era a navata unica ed aveva anche una cappella laterale dedicata a san Giuseppe. Nel corso dei secoli XVII e XVIII, la chiesa assunse uno stile barocco e venne progressivamente ingrandita ed impreziosita con opere di pregio sia ad opera della famiglia Bucalo, sia ad opera dei gesuiti che nel 1708 la ricevettero in eredità (assieme alla vicina torre ed al fondo circostante) dai fratelli sacerdoti Benedetto e Paolo Bucalo.
Arte e architettura dell'attuale Santuario
L'attuale edificio sacro venne consacrato solennemente il 9 dicembre 1934 da mons. Angelo Paino, arcivescovo di Messina, alla presenza dell'allora Arciprete Andrea La Cara-Correnti e di tutto il clero locale, delle più alte cariche civili, politiche e militari cittadine e del popolo tutto.
È un pregevole esempio di stile neoromanico a tre navate, delimitate da colonne con capitelli corinzi. Il progetto venne redatto dall'ingegner Francesco Barbaro, progettista di fiducia della diocesi messinese. Gli ingegneri santateresini Giovanni Crinò e Francesco Rìgano vennero incaricati della direzione dei lavori, eseguiti dalla ditta Fratelli Maccarrone da Acireale e da maestranze locali. Nella costruzione si osservarono tutte le normative antisismiche allora vigenti.
Conserva al suo interno un soffitto cesellato a cassettoni realizzato in cemento armato; il simulacro ligneo della Madonna del Carmelo, del 1887, realizzato da Francesco Lo Turco da Gallodoro e restaurato nel 2006 troneggia sull'altare maggiore. Il catino dell'abside è stato affrescato nel 1958 dagli artisti locali, i coniugi Elena ed Antonino Garufi (quest'ultimo allievo del Gregorietti), con la raffigurazione dei quattro Evangelisti. Compaiono poi, ai lati del transetto, due grandi tele dipinte a olio nel 1970, da Raffaele Stramondo, che raffigurano "la Madonna del Carmelo che conforta le anime purganti" e "la Madonna del Carmelo mentre dona il santo abitino a san Simone Stock". La chiesa è dotata di cinque altari: in primis l'imponente altare maggiore in marmo, del 1934, sempre realizzato dalla ditta Fratelli Maccarrone da Acireale e recante le raffigurazioni marmoree dell'Annunciazione e dell'Assunzione di Maria Vergine. Ai lati dell'abside si trovano, sulla destra, l'altare dedicato al sacro Cuore di Gesù e sulla sinistra quello del Crocifisso e dell'Addolorata, realizzati entrambi nel 1950, a spese di santateresini emigrati all'estero. Nelle navate laterali, rispettivamente a destra ed a sinistra, si ammirano l'altare di san Giuseppe e quello di san Giovanni Bosco. Degni di nota i simulacri lignei, di san Giovanni Battista (secolo XIX), dell'Immacolata Concezione (1914), san Giuseppe (1950), san Giovanni Bosco (1950), san Domenico Savio (1964) e Sant'Antonio da Padova (secolo XX). Sono altresì presenti un'acquasantiera e un fonte battesimale, dei primi del XIX secolo, in porfido rosso. Infine, nel 2004, il santuario è stato arricchito da due icone dipinte su tavola in stile bizantino raffiguranti la crocifissione e la flagellazione di Cristo.
Il santuario custodisce al suo interno 27 preziosissime sacre reliquie autenticate, donate alla parrocchia, nel 1921, da p. Giampietro da Santa Teresa, cappuccino e storico locale, del quale tratteremo ampiamente a fine pagina. Fino al 1958, in chiesa erano custoditi tre antichi quadri: uno del 1594 che raffigurava la Madonna del Carmelo, uno del 1593, raffigurante la crocifissione di Cristo sul monte Calvario ed un terzo che raffigurava san Francesco Saverio, risalente alla prima metà del XVIII secolo; questi quadri erano tra i pochi oggetti salvati dalla demolizione del preesistente edificio sacro del 1507 e vennero trafugati nei drammatici giorni dell'alluvione del 26-30 novembre 1958, quando la chiesa rimase invasa da acqua e detriti alluvionali. Pregevoli risultano il pulpito del 1937 ed il pavimento marmoreo del 1934. Sulla facciata del tempio sono presenti, sopra i tre portali d'ingresso, tre mosaici a lunetta, del 1934 opera dell'artista messinese Adolfo Romano, raffiguranti la Madonna del Carmelo, santa Teresa d'Avila e sant'Alberto. Pregevole risulta il grande rosone neo romanico.
Accanto alla chiesa, sorge il pregevole edificio adibito a canonica, edificato nel 1933, anch'esso in stile neo-romanico, a due elevazioni fuori terra. Conserva al suo interno dei pregevoli affreschi raffiguranti scene della Sacra Scrittura (anch'essi dipinti dai coniugi Elena ed Antonino Garufi nel 1947) ed alcune tele ottocentesche. Il primo piano è adibito ad abitazione del parroco.
È l'unica chiesa del centro storico di Santa Teresa di Riva ad essere dotata di campanile, edificato nel 1933 dalla ditta "Fratelli Maccarrone" di Acireale. Su questo campanile, nel 1937, a spese di un facoltoso cittadino di Santa Teresa di Riva, venne montato l'orologio realizzato dalla ditta "Carbone" di Fiumedinisi e vennero ricollocate le due campane ottocentesche.
Fonte: http://it.wikipedia....Inserito da Alfredo Petralia   
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