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Resta da analizzare se i lavori fossero personali o il Guglielmino sia persona interposta a favore di altri.
Nel frattempo gli anni sono passati, il cemento si è imposto sul verde, e diventa sempre più difficile vedere l?orizzonte del mare e, più nascosta la grande montagna, e i visi sempre più scoraggiati della gente. A quel tempo si aveva più attenzione nell?indugiare con lo sguardo sui ciuriddi di strata, per scorgere i delicati colori e percepire quel soave profumo che a volte scuoteva e impegnava la levatura artistica dei grandi uomini. Oggi ci ubriachiamo di fumi, caos e rumore, ed è difficile essere attirati semplicemente da un fiore o, si potesse intricarsi e confondere nei suoi colori, esaltare e saziare i sensi in un effluvio assai seducente.
LUCIO CUTULI
(1)Il casato del Principe Riggio,
Emanuele Rossi, Tropea, Ferlito, Spoto, Mons. Bella, Guglielmino.
(2) In via Vitt. Emanuele, zona S.Lucia, fino agli anni 50 del secolo scorso era attiva una fiorente distilleria. Depositi e addetti alla manutenzione delle botte per la conservazione del vino erano visibili in molte strade. Il martellare dei maniscalchi che ferravano gli zoccoli delle bestie da soma e che forgiavano i ferri da cavallo, che creavano gli arnesi per gli spacca pietre e i vomeri per gli aratri, intercalavano con la loro battitura a cadenza il ritmo vitale della giornata.
Inserito da LUCIUS48
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