Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
Sono nato da un piccolo riccio caduto per caso dalla bisaccia di un cacciatore.
Sin da quando, piccolo arbusto, mi sono affacciato dalla terra, gli gnomi, che avevano casa poco lontano, provvedevano a tenermi caldo d?inverno ed a non farmi mancare l?acqua d?estate.
Si sa, da noi in Sicilia, crescere non è facile, ma in breve tempo ho visto diventare il mio tronco vigoroso e forte e la mia chioma ricca e ombrosa tanto che i miei amici gnomi si sono trasferiti in una deliziosa villetta tra le mie radici.
Mi ricordo che un giorno, la regina sorpresa dal temporale con tutto il suo seguito, trovò riparo sotto le mie fronde.
Sapete come mi hanno chiamato da allora? ?Il castagno dei cento cavalli!? Lo so, vi sembra esagerato ma vi assicuro che c?era davvero una confusione apocalittica quella notte; tra lampi, tuoni, pioggia, e il vulcano che faceva la sua parte regalandoci continui boati!!
Pensate che gli gnomi hanno impiegato quasi tutta la notte a tenere calmi i cavalli e i cani; e la giovane Giglioverde ( che è una sposina di appena 253 anni) ha utilizzato tutte le sue scorte di erbe e bacche per gli infusi calmanti!
Per fortuna, al primo raggio di sole, le fate del mattino, spargendo un po? della loro polvere segreta mista al polline di zagara, hanno regalato a tutti un po? di riposo. Ma sapete quale è stata la notte in cui mi sono spaventato di più?
E? stata la notte della rivolta dei Troll
Quella notte terribile (erano già passati 200 anni da quando la regina si era riparata sotto le mie fronde) i Troll, giganteschi e minacciosi, con la pelle umida e sporca, brandendo le loro rudimentali clave e facendosi luce con enormi torce, si precipitarono per i sentieri impervi della montagna; volevano conquistare il territorio degli gnomi e quello degli elfi.
La battaglia fu terribile ed improvvisamente un Troll, inciampando in una delle trappole tese dagli gnomi, cadde rovinosamente dando fuoco alle mie fronde.
Il mio terrore era infinito, già mi vedevo morto come la quercia che il mese prima era stata colpita da un fulmine, avrei voluto fuggire mentre sentivo il mio tronco bruciare e la linfa scorrere via dal mio corpo. . . aiuto!. . . aiuto! pensai sempre più convinto di essere alla fine dei miei giorni; ma improvvisamente vidi arrivare da lontano. . . centinaia di diavoli rossi!!
Cominciarono a percuotere le mie povere fronde doloranti. . . pensavo che veramente fosse giunta la mia ora. . . chiusi gli occhi per non vedere . . .
Improvvisamente sul mio tronco, sui miei rami, sulle mie foglie, sentivo scorrere acqua; meravigliosa, provvidenziale acqua che spegneva il fuoco!
Aprii gli occhi, quelli che mi erano sembrati diavoli erano invece decine di garibaldini che, trovandosi di passaggio mi avevano visto bruciare e bagnando il loro poncho rosso avevano spento le fiamme.
Quella notte le mie fronde si sono vestite di rosso e dell?incendio non rimane altro che una stanza annerita scavata nel mio forte tronco.
Info : info@etnaportal.it Copyright 2024. Tutti i Diritti Riservati ai Singoli Autori - è vietata qualsiasi riproduzione anche parziale senza il consenso degli autori
I VOSTRI COMMENTI
Nessun commento
Accedi o registrati gratuitamente
per inserire la tua recensione