Furci Siculo

Furci Siculo è una ridente e tranquilla località balneare incastonata nel suggestivo scenario dello Stretto di Messina lungo la riviera ionica a meta' strada tra il Capoluogo di Provincia Messina e la splendida Taormina. Il primo insediamento era formato da un piccolo borgo di pescatori e costituiva, nel primo trentennio dell' 800, una delle quattro frazioni del Comune di S. Teresa di Riva e costituiva, con esse, la marina della vecchia Savoca. L'autonomia del Comune viene sancita il 29 marzo del 1923 ed alla denominazione di Furci (Forche) viene aggiunto l' appellativo di Siculo per distinguerlo dall'omonima località in provincia di Chieti.
E' probabile che il luogo dove sorge il paese fosse abitato già dai Siculi e prima ancora dai Fenici; prima, quindi, della colonizzazione greca in Sicilia. Reperti archeologici di epoca pre-cristiana, del resto, sono stati trovati nella zona, in contrada Grotte.
Il nome Furci, secondo alcuni, deriverebbe da Forca, ad indicare il diritto, risalente ad epoca medievale, di installare in questo luogo una pubblica forca a perenne monito per banditi, briganti e ribelli. Per altri, invece, deriverebbe dal greco bizantino, "Four-chion" a significare la sua posizione in mezzo a due fiumare.

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La tradizione agrumaria furcese  

Un gesto semplice, quello di spremere un limone su di un pesce, un rituale che chissà quante volte ognuno di noi ha compiuto e che associa e racchiude in sé l' "essenza" di due delle principali risorse del nostro territorio.
Accanto alla pesca, che per antonomasia ci contraddistingue in quanto paese di mare, una attività che, ieri più di oggi, aveva un ruolo di preminenza nella produttività economica di Furci era la coltivazione degli agrumi e la trasformazione dei suoi derivati. Fino a pochi decenni fa erano ancora diverse le fabbriche che sfruttavano la copiosa produzione di questo prodotto che nel passato ha dato sostentamento a tantissime famiglie e forniva un impiego stagionale persino ai tantissimi pescatori che in inverno erano impossibilitati a prendere il mare con le loro imbarcazioni. Oggi l'unica azienda sopravvissuta che, adeguandosi ai nuovi processi tecnologici, è riuscita a ritagliarsi un ruolo di preminenza nel panorama nazionale ed esporta in maniera consistente anche all'estero.

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