MOTTA CAMASTRA
Se si chiedesse ad un campione di individui, se godono una visione o un'immagine del modesto abitato di Motta Camastra, statisticamente la risposta è dubbiosa. Si trascurano la moltitudine dei turisti che da decenni navigano per le Gole dell'Alkantara e se lo trovano stagliato nel mezzo del basaltico lavico sugli apici dei monti Peloritani meridionali. Inoltre in tutti gli schermi dei paesi in cui è stato visionato il film ' Il Padrino' di Frank Coppola, la frase evocata 'quello è Corleone' non è altro che il panorama di Motta Camastra. Bastano le sopra citate note per annoverare e dare prestigio alla fortuna di questi scorci paronimici siculi. L'abitato posto sopra il promontorio della catena montuosa, si affaccia sul versante Est a mo di balcone sulla vallata, dove scorre il fiume Alkantara, presentando una visione ricca di verde e acqua. La ?contea? molto ampia vede sempre più diminuire gli abitanti, oggi circa 1000, che per miopie politiche regionali e provinciali sul lavoro, ha spinto esodi verso paesi anche esteri per una sistemazione conveniente. Quella rimasta, molto laboriosa, ha saputo contenere l'infiltrazione speculativa dell'edilizia sconsiderata. La passeggiata sulla terrazza panoramica, ha il ritmo lento e distaccato dei paesani che sconoscono lo 'stress' e vivono il loro menage di vita con un'unica strada che serve tutto il paese, che mostra le piccole vie e i vicoli dalla parvenza medievale. A prima vista si potrebbe affermare che il paese è privo di qualsiasi interesse paesaggistico e culturale. Ma è un inganno. Bastano poche cose per smaltire l'eventuale preconcetto e apprezzare che tutto sia realizzato a dimensione dell'uomo e dell' ospitalità. La struttura della distribuzione spaziale invita ad abbandonare i ritmi frenetici della vita convulsa che governa la cadenza della città e dei grandi paesi, per abbandonarsi ad una pausa che diventa un momento magico, da vivere come una favola. Lo scenario paesaggistico propone grappoli di case abbarbicate sulla roccia, strette da piccoli vicoli sul lato nord. Nel versante opposto si rimane senza fiato per l'estasi e per l?incanto che la vallata dai variopinti boschi propone ad una godibile visione. Uno sguardo ampio come un campo infinito, che si sperde tra monti suggestivi, nella pienezza del verde, scie di acque per condurti sull'apice dell'Etna e poi scortarti fino al mare in un quadro di viva naturalità, facendoti godere un'aria salubre e frizzante. Per i camminatori arrivare alla montagna Grande è poter abbracciare con una visione fantastica il mar Tirreno, le Isole Eolie, l'Etna, lo Ionio. Nel mese di marzo la festa di San Giuseppe; nel mese di agosto quella della Madonna Assunta; nel mese di ottobre la Sagra delle noci e dei sapori allietano e offrono un'atmosfera godereccia per tutti.
Guida e referente anche in lingua tedesca il Sig. Salvatore Strazzeri, detto Turuzzu.
Lucio Cutuli
Inserito da LUCIUS48
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