« Limina (Val Demone), paese col titolo di Marchesato, %u2026 ; ne é Sacra oggi (1757) la Chiesa Parrocchiale a S. Domenica Vergine (sita anticamente nella omonima via del paese), sotto la cura di un Arciprete, %u2026, e presentasi alla vista del luogo il più alto non lungi dalla fortezza (situata anticamente nell'odierna piazza Castello del paese) che vedesi sovrapposta ad una rupe famosa un tempo, ora in ruina.
Il Signore Pietro BALSAMO concedette nel 1621 ai Minori Conventuali la Chiesa della Madonna Annunziata e le congruenti rendite per gli edifici e per l'alimento dei frati, dei quali il Convento occupa oggi nel centro popolosa piazza (oggi piazza G. Matteotti).
Comprendesi Limina nella comarca di Taormina, al di cui istruttore era soggetta riguardo al militare. Contava nel secolo XVI sotto l'Impero di Carlo V 224 case, e nel seguente censo dell'anno 1615 erano 1411 anime; %u2026 . Si va soggetti all'Arcivescovo di Messina riguardo allo spirituale, e si ubbidisce ai BONANNO oggi Principi di Cattolica (AG), %u2026 . Fecondo é il territorio ed irrigato dalle acque del fiume dello stesso nome, se ne ricava abbondevolmente olio, vino, seta, biade, e vi hanno le greggie un pascolo gratissimo. Sta il paese in 39° di long. ed in 37° e 50° di lat.. %u2026 . Nella traduzione del 1855 Di Marzo aggiunge: "Limina é oggi un comune di provincia e diocesi di Messina, da cui é distante 27 miglia, distretto di Castroreale (ME) donde 28 miglia, circondario di Savoca (ME) da cui 5 miglia.. %u2026 .
Contavansi nel paese 1007 abitanti nel 1708, diminuitisi ad 827 sin nel 1831 nel fine del 1852. Si estende il territorio in salme 377,213, delle quali 20,505 in giardini, 14,232 in gelseti, 2,055 in canneti, 127,649 in seminatorii semplici, 97,281 in pascoli, 10,688 in oliveti, 82,277 in vigneti semplici, 5,305 in castagneti, 17,260 in boscate, 0,011 in suoli di case territoriali. Il maggior commercio esortativo se ne versa in frumento, olio, vino, seta. Presso il villaggio, in cui si gode di aria sana, é una miniera di carbon fossile chiamato da alcuni "torba", e frammischiato con molta "gravacca" e "gres rosso antico"; [%u2026] ».
Fonte: LinkInserito da Alfio MONACO