Il grande palazzo settecentesco era il più bell'edificio della Compagnia di Gesù in tutta la Sicilia. Il prospetto è in stile barocco siciliano e vi si accede mediante una scalinata. L'edificio ha quattro cortili fra cui un chiostro con loggiato sormontato da colonne. Il pavimento del cortile è a ciottoli bianchi e neri, sistemati a strisce, alla maniera del Borromini. La costruzione dell'edificio si svolse in parallelo con il processo di ricostruzione della città dopo il terremoto del 1693. La ricostruzione dopo il sisma non è avvenuta in tempi brevi, adiacente alla chiesa di San Francesco Borgia e il collegio sono stati completati nell'arco di quarant'anni. Questo significa che al programma costruttivo hanno preso parte varie figure di capomastri e di architetti, ciascuno con il proprio linguaggio architettonico. Tra le varie figure che hanno dato il loro contributo ai lavori spiccano alcuni nomi già noti nella storiografia locale: Angelo Italia, Alonzo di Benedetto, Francesco Battaglia e altri fino ad oggi sconosciuti come l'architetto Francescano, lo scultore G.B. Marino con il ruolo di architetto. La scelta del sito, l'impianto tipologico della chiesa e del collegio, sono il risultato di una complessa fusione fra parti di costruzioni risparmiate dal sisma, modelli spaziali della tradizione seicentesca e regole della vita comunitaria dei gesuiti. Fino al 2009 è stato sede dell'Istituto d'arte di Catania.
Fonte: https://it.wikipedia...Inserito da Alfredo Petralia
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