Tra le Porte scomparse di Catania, degna di menzione è quella della Decima, una delle più importanti nella storia della città per svariate ragioni.
Sorta durante il Medioevo a sostituzione della Porta Ariana, era detta anche Porta Siracusa, poiché da questa porta si accedeva alla strada mastra per la città aretusea. Trattandosi del principale accesso dalle campagne, qui avveniva la tassazione del coltivato, con il pagamento della Decima, ossia di un decimo del raccolto.
Questa porta sorgeva entro un torrione quadrangolare. Nei pressi si addossavano le mura della cosiddetta Naumachia, un edificio dell'antichità di ignota funzione, andato irrimediabilmente sepolto sotto le lave del 1669. Questo muraglione dava il nome al quartiere in antico: 'Muro Rotto'.
Una tradizione vuole che sotto questa porta passò in penitenza la cittadinanza catanese, rea di essersi ribellata a Federico II, subendo l'umiliazione delle Forche Caudine. Secondo altre versioni fu usata la scomparsa Porta di Mezzo, che era situata presso via Santa Maria delle Grazie.
Dopo il sisma del 1693, in loco di una edicoletta rinascimentale qui situata, vi si eresse una chiesupola, dedicata a San Giuseppe. Questa demoliva parte delle mura sostituendole con la facciata, un elegante gioco di curvilinee.
Nel 1871, per sanare il quartiere, ampliando e lastricando il piano di San Giuseppe (oggi piazza Maravigna), la storica porta venne demolita. Tutto ciò che ne resta è appena una piccola porzione, addossata all'adiacente chiesa settecentesca.
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