La chiesa del SS. Salvatore sorge, come scrive lo storico agirino Bonaventura Attardi, ove nei tempi antichi situata fu la nostra patria, cioè nel nucleo dell'originario insediamento della città di Agira. E' sita, infatti, in uno dei quartieri più antichi sotto il monte occupato dal Castello, proprio accanto ai resti della sua cinta muraria, prospiciente una piazza dove secondo una tradizione (non documentata) sorgevano la basilica ed il foro romano. E' tra le più vetuste e le più prestigiose parrocchie agirine. Eretta in epoca normanna, dalla fine del XII secolo fu soggetta come le altre chiese esistenti in quell'epoca ad Agira alla giurisdizione del monastero di San Filippo. Alla fine del XVI secolo la chiesa del SS. Salvatore diventa depositaria dell'arca coperta di velluto rosso contenente le sacre reliquie della città di Agira. Nell'arca infatti, dapprima deposta nell'abbazia di San Filippo, si custodivano e si custodiscono ancora oggi le numerose cose sacre inerenti i Luoghi Santi della Palestina che i monaci di Santa Maria Latina, fuggiti da Gerusalemme riconquistata dal Saladino, portarono a fine XII secolo nel monastero di San Filippo. Dal punto di vista architettonico la chiesa del SS. Salvatore è una sintesi di stili diversi per i continui rifacimenti cui è stata sottoposta nei secoli. L'impianto originario risale al XII secolo. Tracce di stile di epoca normanna e aragonese sono evidenti alla base del campanile danneggiato durante il terremoto del 1693 e incompiuto nella sua successiva ricostruzione tanto da presentare oggi una disarmonica e grezza cupola.
La scultorea e bella facciata, tardo rinascimentale con elementi barocchi è stata costruità a metà Seicento come testimonia l'iscrizione sul portale le cui colonne con il timpano spezzato rimandano ad un probabile preesistente protiro (piccolo portico a cuspide).
Fonte: http://www.agira.org...Inserito da Alfredo Petralia
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