Santuario Maria SS. Assunta è una bella Chiesa che si innalza all'estremo limite orientale del paese di Ravanusa. Esso è retto dall'Ordine Francescano dei Frati Minori che lo hanno ricevuto per intercessione di Filippo Bonanno, nel 1706. Dopo l'Unità d' Italia i frati furono allontanati dell'edificio, utilizzato per scopi laici, per poi farvi ritorno nel 1884. La chiesa ad unica navata è ricca di stucchi del Provenzani, un'artista di Palma di Montechiaro. Nonostante il Santuario sia dedicato alla Madonna Assunta, nella nicchia centrale troviamo la preziosa statua laterizia della Madonna delle Grazie detta anche Madonna di Ravanusa. La Madonna viene raffigurata con in braccio il Bambinello, che tiene la mano destra appoggiata sul seno della Vergine e nella sinistra tiene un uccellino. La statua in terracotta policroma risale alla prima metà del XVI sec. ed è celebre per la frequenza di miracoli. Sul basamento sono presenti delle decorazioni legate al culto della Madonna. Nel corso dei secoli la scultura ha subito diversi interventi fino ad arrivare all'ultimo restauro ultimato nel 2006. Nella Chiesa sono presenti altre tre statue raffiguranti la Vergine: la Madonna Assunta, realizzata con materiale leggero per facilitare il trasporto durante la processione del 15 Agosto; l'Immacolata, una preziosa statua lignea; la "Dormizione di Maria", una statua realizzata in cera. Tante altre sono le statue lignee presenti nei vari altari minori: S. Diego d'Alcolà, S. Francesco d'Assisi, S. Antonio di Padova, il Crocifisso e il Sacro Cuore di Gesù. Ci sono poi a livello di pavimento una nicchia, chiusa grata, con la statua di S. Pasquale Baylon, nel lato destro e il mezzo busto del "S. S. Ecce Homo" nel lato sinistro. Infine, troviamo la Statua di S. Vito martire, patrono di Ravanusa, poco conosciuto pertanto tempo e ora portata in auge grazie alla festa organizzata nei giorni 13, 14, e 15 giugno. I momenti principali di tale festa sono l'incontro con gli ammalati, portati nel cortile del santuario con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, la consegna delle chiavi da parte del sindaco al santo patrono e la processione dei simulacri di S. Vito e S. Antonio per le vie del Paese.
Bellissime e preziose le tele che adornano le pareti e il soffitto, molte delle quali rappresentano la vita di S. Francesco: S. Francesco che manda i suoi frati in missione per il mondo; il Sacro Cuore di Gesù, Santa Margherita con in alto S. Francesco tra le nubi; S. Francesco che recide i capelli di S. Chiara; il Papa Innocenzo III che approva la regola di S. Francesco; Dante, Colombo e Giotto sotto la protezione di S. Francesco.
In un periodo più recente sono state aggiunte altre quattro raffigurazioni: S. Francesco e il lupo di Gubbio, la natività del presepe ideato da S. Francesco, S. Francesco e il lebbroso e l'incontro col Serafino alato imprime le stimmate.
Sulle pareti troviamo ancora la tela che raffigura la Madonna del Rosario, l'Immacolata con il beato Dums Scoto, S. Bernardino da Siena con il Beato Matteo di Girgenti e S. Giovanni da Copistrano, la Madonna del Rosario con S. Caterina e S. Domenico, attribuibile al Provenzani. Anche il soffitto è adorno di tele. Tra le più rappresentative. Ci sono la tela che vede il Conte Ruggero che cinge d'assedio la fortezza musulmana del Monte Saraceno e quella che vede Ruggero in ginocchio di fronte alla Madonna che fa scaturire l'acqua.
A questo racconto si fa risalire la costruzione del primo tempio cristiano dedicato alla Madonna del Fico, risalente al 1088.
Fonte: http://www.anc-ravan...Inserito da Alfredo Petralia
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