Il monastero dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò fu costruito nel 1117. Dall'atto di donazione di Ruggero II, si evince che il monastero fu dotato di estesi campi, pascoli, alberi da frutto. Gli fu addirittura concessa la proprietà di un intero villaggio il Vicum Agrillae (l'attuale Forza d'Agrò) con assoluto potere da parte dei monaci su ogni oggetto o abitante di tale villaggio. Con tali poteri la figura dell?Abate del Monastero era equiparata a quella di un barone normanno del tempo, con dominio assoluto su tutta la valle d'Agrò. Il Monastero fu un centro notevole di vita spirituale, sociale ed economica. Il suo aspetto ed il coronamento di merli indicano la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli. Ha caratteristiche molto simili alle grandi cattedrali coeve di Cefalù e Monreale. Architettonicamente è una sintesi dello stile bizantino, arabo e normanno. Potrebbe rappresentare il primo esempio di protogotico, L'aspetto che colpisce di più è la spettacolare policromia delle facciate resa possibile dal sapiente alternarsi di mattoni in cotto, pietre laviche (di provenienza etnea), pietra serena locale. All'interno si può ammirare il gioco dei mattoni nelle cupole e la composizione delle pietre nelle colonne.
Inserito da Mario Grasso
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