Sul declivio settentrionale della parte alta di Acireale, si eleva, non molto distante dal centro urbano, una amena collina. Questo poggio delizioso, posto tra l´azzurro mare Jonio e la lussureggiante vegetazione sormontata dalla maestosità del monte Etna, è una vera oasi di pace resa più suggestiva dalla presenza di un Santuario dedicato a Maria SS. di Loreto. L´origine di questo Santuario, risale al periodo in cui la Sicilia Sul declivio settentrionale della parte alta di Acireale, si eleva, non molto distante dal centro urbano, una amena collina. Questo poggio delizioso, posto tra l´azzurro mare Jonio e la lussureggiante vegetazione sormontata dalla maestosità del monte Etna, è una vera oasi di pace resa più suggestiva dalla presenza di un Santuario dedicato a Maria SS. di Loreto. L´origine di questo Santuario, risale al periodo in cui la Sicilia era sotto il dominio di re Carlo V e la città di Aquilia Nuova (che poi si sarebbe chiamata Acireale) si era da poco liberata dalla schiavitù baronale ritornando al demanio regale. In questo periodo e precisamente il 28 aprile del 1568 può essere fissata la nascita del Santuario, infatti, un eremita di nome Giovanni Maccarrone, acquistò dal Segreto Alessandro, cioè dal rappresentante del viceré di Sicilia, un appezzamento di terreno in contrada "Mandra di Vasta" che si trova nella zona dove oggi sorge proprio il Santuario. In tale località, il Maccarrone qualche anno dopo, intorno al 1533, cominciava ad edificare una piccola chiesa dalle dimensioni di un altarino dedicata alla Vergine Lauretana. Ben presto il luogo divenne frequentato dai viandanti i quali vi sostavano pregando e ringraziando la Madonna per essere usciti sani e salvi dai boschi circostanti che erano infestati dai briganti che rapinavano coloro che, per commercio, provenivano dalla parte di Messina o vi si recavano. Con il trascorrere degli anni fra´ Giovanni Maccarrone ingrandì la primitiva chiesetta dando alla stessa le dimensioni della casa di Nazaret, cioè della chiesa esistente a Loreto nelle Marche. Dopo la morte del suo fondatore, datata il 4 marzo del 1626, la chiesa diventa Santuario, grazie alla fama che crebbe notevolmente non solo in città ma anche nelle altre località vicine e, ben presto in tutta la Sicilia orientale. La chiesetta diventava così meta di eremiti che in essa e in alcuni locali adiacenti trovavano ospitalità e conforto nella preghiera. A causa dei numerosi ed assidui pellegrinaggi al Santuario di Loreto da parte di persone provenienti da ogni dove, il 3 maggio 1653 veniva istituito nella città di Acireale un "ospizio dei pellegrini", dedicato alla martire S. Venera. Molti sono accorsi al Santuario a chiedere "grazie particolari" alla Vergine Lauretana o a ringraziarla per lo scampato pericolo; si ricorda infatti, quando nel 1669, si verificò la spaventosa eruzione dell´Etna che, oltre a coprire enormi distese di terreni coltivati e numerosi villaggi, minacciò da vicino la città di Catania, i cittadini di Acireale si riunirono in processione e per diverse sere andarono a chiedere la grazia alla Madonna di Loreto. Il giorno 2 aprile dello stesso anno a causa del pericolo rappresentato dalla lava, il vicario di Aci, dott. Giuseppe Cavallaro, guidò una processione che partendo dalla chiesa matrice (attuale Cattedrale), portò le reliqui di S. Venera fino al Santuario di Loreto. Altre processioni furono organizzate dal popolo acese negli anni che vanno dal 1674 al 1678, in occasione della guerra tra Francia e Spagna.
In occasione del terremoto dell´11 gennaio del 1693 che causò migliaia di morti, il Santuario fu seriamente danneggiato e crollò la primitiva cappella costruita da fra´ Giovanni Maccarrone mentre miracolosamente intatta rimase la cappella della Madonna di Loreto che era stata costruita "a somiglianza della Santa Casa".
Per diversi anni gli acesi andarono in processione al Santuario il giorno 11 gennaio. Nel 1738, e per due anni di seguito, fu ospite del Santuario, come eremita, frate Rosario Campione di Acireale che in seguito avrebbe fondato l´eremo di S. Anna.
Le opere d´arte dle Santuario si rifanno al pittore acese Pietro Paolo Vasta, aiutato dal figlio Alessandro, che dopo le prime pitture di Metteo Ragonisi, si occupò nel 1753 di abbellire il Santuario. Il Vasta eseguì nelle pareti del coretto gli affreschi di tre sante siciliane: S. Venera, S. Agata, S. Lucia e di S. Caterina di Alessandria. Nella volta dipinse Adamo ed Eva sedotti dal serpente attorcigliato ad un albero. Dello stesso pittore sono le pitture di Davide e Isaia che indicano la cappella dove è ospitata la statua della Vergine donata poi nel 1925 dal vescovo mons. Fernando Cento e che inizialmente ospitata un quadro che rappresentava la Madonna di Loreto. Nella parte orientale della volta il Paolo Vasta realizzò l´affresco che rappresenta Dio mentre si rivolge all'arcangelo Gabriele per inviarlo alla Vergine Maria. Matteo Ragonisi fu invece artefice del quadro che rappresenta la Vergine con il Bambino Gesù e che si trova collocato sull'altare centrale. Alla destra è tumulato, per suo espresso desiderio, Mons. Gerlando Maria Genuardi, primo vescovo di Acireale (1839-1907).
Fonte: http://www.santuario...Inserito da Alfredo Petralia
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