La riserva ricade nei territori di Noto, Avola e Siracusa. Partendo da Siracusa, imboccare la SS 115 in direzione Avola e da qui seguire la segnaletica per Avola Antica, si raggiungerà un belvedere da cui si diparte un ripido, ma comodo sentiero che in mezz'ora consente di raggiungere il fondo del canyon. Cavagrande del Cassibile: l'eden dei platani orientali. Sulle rive del fiume per alcune decine di metri vi potrete immergere nella frescura del bosco ripariale, dove salici pedicellati, pioppi bianchi e neri, tamerici comuni e frassini meridionali sono i naturali compagni dei magnifici platani orientali, i cui esemplari più vetusti hanno tronchi dal diametro di circa un metro e mezzo. Ci sono punti del fiume in cui questo tipo di vegetazione va a formare una vera e propria galleria. Sulle sponde, gli oleandri dalle fioriture vivaci spiccano col fogliame verde sul biancore della roccia calcarea. Questo è il regno del sempre più raro granchio di fiume, della biscia dal collare e dell'anguilla. Nelle pozze più limpide l'esile zanichellia, dai fusticini sottili, appare in popolamenti puri completamente sommersi. Qui vive la trota macrostigma, ma anche l'usignolo di fiume, il martin pescatore, la gallinella d'acqua e il piro piro piccolo. Nel sottobosco ripariale sarà facile incontrare l'equiseto massimo, la falsa ortica, la melissa e la consolida. Il fiume si snoda assumendo aspetti variegati, slargandosi in pozze, in veri e propri laghetti, formando a tratti anche aree più aperte dove attecchisce la vegetazione palustre formata da giunco nodoso, zigolo comune, garofanino minore, lisca lacustre e menta selvatica. Qui trovano riparo molti piccoli animali come anfibi e insetti, o uccellini fluviali. Ma non esiste solo il bosco ripariale. Nei tratti più scoscesi della Cava resistono gli ultimi lembi di lecceta non intaccata dall'uomo, resti di macchia dove ancora si insediano i sempreverdi lentischi ed i terebinti, gli sferici cuscinetti di euforbia arborea, la palma nana, l'olivastro, l'ilatro e la ginestrella. Agglomerato di abitazioni rupestri: su una rientranza della parete del versante nord. Abitazioni scavate nella roccia su sei livelli paralleli: versante sud. Sito archeologico del Cassibile: necropoli sita sul versante nord-est. Marmitte fluviali: lungo il corso del fiume. Platani orientali: boschi ripariali lungo il fiume. Immaginate che una punta del continente africano emerga dal mare e che da un nucleo vulcanico, apertosi sul suo versante orientale (il Monte Lauro), diversi corsi d'acqua scavino il loro letto sulla tenera superficie calcarea, incassandosi fra le rocce formando gole e anfratti, cavità e laghetti... Immaginate che uno di questi abbia la sua sorgente nell'area di Palazzolo Acreide e prenda il nome di Manghisi-Cassibile...
Immaginate che scavi il suo canyon per circa 10 km fino a 250 m di profondità dando origine ad un fiume dal letto a gradinata, caratterizzato da laghetti e "marmitte" formatesi a causa del vorticare di acque e detriti ...
Immaginate di vedere dall'alto il fiume che si snoda con le sue pozze e i suoi laghetti, assumendo colorazioni dal trasparente al verde cupo e che per raggiungerlo dobbiate percorrere una stradella che procede a zigzag per mitigare la pendenza ripida...
Immaginate alla fine del percorso di essere arrivati in paradiso. Non era immaginazione. Non esistono probabilmente altri paesaggi fluviali come questo in Sicilia! All'eden dovettero pensare le popolazioni sicule che qui vennero a rifugiarsi, per sfuggire ai dominatori che li incalzavano. Cava Grande del Cassibile, al pari di Pantalica cui è territorialmente vicina, conserva tesori archeologici di grandissimo valore, che testimoniano l'avvicendarsi di popolazioni dalla preistoria sino all'epoca bizantina. La suggestione dell'ambiente naturale si fonde col mistero degli antichi oratori e delle necropoli scavate nella roccia i cui reperti sono conservati presso il museo regionale "Paolo Orsi" a Siracusa. Questa riserva è sicuramente un paradiso anche per appassionati fotografi e per chi pratica trekking. Avola Distrutta completamente dal terremoto del 1693, Avola venne ricostruita due anni dopo dal Duca di Terranova, che le volle dare lo schema delle città ideali rinascimentali. La sua pianta è esagonale con una grande piazza centrale, dalla quale si dipartono strade che conducono alle quattro piazze periferiche. Molti i lussuosi palazzi del '700 e i monumenti sacri coevi: tra questi la chiesa Madre, preceduta da un ampio sagrato sopraelevato, il cui portale in rame rappresenta uno dei numerosi addobbi. Famosa in tutto il mondo per gli agrumi e le mandorle, agli inizi del XX sec. ebbe un impulso economico che le permise di svilupparsi: ne danno testimonianza le fastose emergenze liberty dalle splendide decorazioni floreali.
Fonte: http://www.regione.s...Inserito da Alfredo Petralia
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